MILANO 02.10.2012 – La COEL, Conferenza Evangelica Lombardia, comunica che il Comune di Milano, in applicazione della legge regionale 12 del 2005 e successive modifiche, ha diffidato l’uso per l’esercizio del culto nei locali di alcune chiese cristiane evangeliche site in via Arquà, vicino a Corso Padova.
Tale atto, certamente dovuto, ma intempestivo, giunge a ridosso della prossima audizione delle associazioni religiose da parte della commissione di tecnici per lo studio dei requisiti per accedere all’albo delle associazioni religiose del Comune di Milano.
La COEL, sottolinea che nella sola Regione Lombardia per queste identiche ragioni urbanistiche, sono state diffidate 16 chiese e quindi chiuse.
Al momento non risulta che nessun Comune – che è obbligato ad assicurare ai sensi dell’art. 3 della Costituzione, la rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale, quali questi – abbia agito per fornire o aiutare le chiese cristiane evangeliche a trovare locali degni ed idonei ai compiti spirituali che sono loro propri oltre alle indubbie opere sociali che le caratterizzano.
La COEL presenta pertanto un accorato appello all’Amministrazione Comunale di Milano, perché si distingua dal comportamento di altri comuni e voglia intervenire secondo i compiti costituzionali che gli sono propri oltre a perseguire ancor più convintamene e concretamente gli orientamenti del proprio programma così ben avviato con la delibera 1444 del 6 luglio u.s. La COEL si aspetta atti concreti ed immediati che permettano di assicurare a tutte le chiese evangeliche di Milano dignità di luoghi di culto al pari di ogni altra confessione.
La COEL in questo frangente richiede che subito il Comune si pronunci circa la possibilità o meno di tenere il culto già nella prossima domenica, giornata dedicata a Dio.
La Regione Lombardia che ha promulgato la legge 12 del 2005 e del 2006, è la responsabile di questa disastrosa situazione, tanto da avere già meritato l’attenzione di tre interrogazioni parlamentari in cui si sono sollevati dubbi di costituzionalità e di cui si è anche interessata la ministra Cancellieri. La COEL si riserverà ogni azione tesa a tutelare i propri aderenti.
Il Presidente COEL
Pastore Riccardo Tocco