Il Consiglio di Stato si è pronunciato l’11 gennaio 2012 sul quesito del Ministero dell’Interno in merito alla  “Nomina dei Ministri di culto, requisiti oggettivi per la valutazione con riferimento al numero dei fedeli. “
Si complica la procedura di riconoscimento dei ministri di culto per le confessioni acattoliche che non hanno l’intesa con lo stato.  Il parere parla di “sussistenza di una comunità di fedeli qualitativamente e quantitativamente consistente” facendo riferimento per la comunità locale al valore “modulo base” di 500 membri . Il valore è commisurato facendo riferimento all’ordinamento del culto più diffuso in Italia per poi eventualmente passare ad esaminare modelli di culti o istituzioni religiose di minore rilevanza e diffusione. La più piccola articolazione territoriale della Chiesa cattolica è la parrocchia che serve un comune, o una frazione cittadina che generalmente in Italia ha minimo 500 abitanti.
Il parere del Consiglio di Stato è senza dubbio un altro segnale della mancanza di laicità nelle istituzioni italiane, e della volontà di tollerare il pluralismo religioso nel nostro paese che piuttosto, in una società moderna, andrebbe tutelato .