Il Tar di Brescia dà una svolta alla querelle tra il Comune di Gorle e la Comunità evangelica Christ peace and love, restituendo a quest’ultima l’edificio di via Toniolo che utilizzava per attività di culto. Con un’ordinanza il Tribunale amministrativo regionale ha disposto che si proceda con «l’annullamento previa sospensione dell’efficacia del provvedimento con cui veniva comunicata la conclusione del procedimento e liberazione dei locali». Il provvedimento a cui si fa riferimento era quello predisposto dal Comune che, dopo ripetuti sopralluoghi, aveva accertato l’abuso edilizio commesso dalla Comunità, che svolgeva attività di culto in un immobile di proprietà a destinazione artigianale, disponendo quindi l’acquisizione a titolo gratuito. Un mese fa il Consiglio comunale aveva chiesto all’amministrazione, tramite interpellanza urgente, il perché di questa decisione improvvisa di opporsi alla Comunità dopo undici anni di convivenza pacifica. Il sindaco Marco Filisetti aveva risposto che «non c’è alcuna discriminazione, ma che la decisione di acquisire l’immobile è prevista dalla legge in quanto la Comunità ha commesso un abuso edilizio».

A questo punto l’ordinanza del Tar, che fa anche riferimento «allo stato di un danno grave e irreparabile» subìto dalla Comunità con la perdita dell’immobile in modo gratuito, ferma qualsiasi procedimento. Il Comune non può più procedere con la trascrizione del provvedimento di acquisizione e la Comunità torna proprietaria dell’immobile.

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