“Siamo tutti mendicanti, questa è la verità”. Il sindaco Marino ha citato le ultime parole scritte dal padre della Riforma protestante, prima di scoprire la targa toponomastica.È stata inaugurata il 16 settembre scorso nel cuore del Parco di Colle Oppio, a pochi passi dal Colosseo, la piazza “Martin Lutero: Teologo tedesco della Riforma (1483-1546)”. Un evento tanto atteso dal mondo evangelico e protestante di Roma.“È un momento importante per le chiese della Consulta (avventista, battista, luterana, metodista, salutista, valdese) che hanno chiesto e lavorato affinché si arrivasse a questo, e per tutto il mondo protestante”, ha affermato Dora Bognandi, portavoce della Consulta delle chiese evangeliche di Roma e direttore aggiunto del dipartimento Affari pubblici e Libertà religiosa dell’Unione avventista italiana (UICCA), nel suo intervento introduttivo.“È importante per i cittadini europei, perché la Riforma di Martin Lutero ha influenzato fortemente la cultura dell’Occidente e per le istituzioni italiane che dimostrano di voler declinare il tema della laicità dello Stato”. È importante anche per la chiesa cattolica, perché “le minoranze, pur se contrastate, svolgono spesso un ruolo di coscienza critica che porta le cose a cambiare”, ha aggiunto.Roma non poteva scegliere posto migliore per far onore alla figura di Lutero. Una bella piazza, che segue il perimetro circolare di una grande fontana “accogliente”, perché al suo interno ci si può anche sedere e riposare.Tanti i rappresentanti delle istituzioni, gli esponenti di chiese cristiane e di altre confessioni religiose presenti a questo appuntamento storico. Ricordiamo l’ambasciatore della Germania in Italia Susanne Wasum-Rainer; l’ambasciatore della Germania presso la Santa Sede, Annette Schavan; una delegazione del parlamento di Berlino;  Jutta Fischer, sindaco di Eisleben, città natale di Lutero ; il sindaco di Roma, Ignazio Marino; l’assessore alla Cultura e allo Sport, Giovanna Marinelli; l’assessore alle Politiche sociali e alla salute, Francesca Danese, il presidente del 1° Municipio, Sabrina Alfonsi.  Presente, tra gli altri, anche il segretario generale della Società Biblica in Italia, Valdo Bertalot, e  il Presidente della FCP Remo Cristallo, con una piccola delegazione.Ignazio Marino nel suo intervento si è detto emozionato e ha ringraziato le autorità, le chiese, le persone presenti, non dimenticando l’ex-assessore Paolo Masini che ha accolto e sostenuto l’iniziativa di avere una piazza intitolata a Martin Lutero. Ha poi accennato all’incontro del mattino in Campidoglio con i parlamentari di Berlino sulla crisi dei migranti.

Prima di scoprire la targa, il sindaco Marino ha ricordato le ultime parole scritte da Lutero: “Siamo tutti mendicanti, questa è la verità”.

Un lungo applauso ha accompagnato il drappo che cadeva, svelando il marmo bianco con il nome della piazza. Vi è stato poi un momento di grande emozione  nel canto “Lode all’Altissimo, lode al Signor della gloria”.

“Il gesto di oggi significa il rispetto che Roma ha per ogni religione e fede. ‘È più facile frantumare un atomo che un pregiudizio’, diceva Einstein. E qui abbiamo frantumato dei pregiudizi”, ha concluso Marino.

La festa è poi continuata con un rinfresco preparato dalle chiese evangeliche.

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